Composizione fotografica 3
LA PROFONDITA’ DI CAMPO
Cos’è la profondità di campo
Il modo più semplice per comprendere il significato di “profondità di campo” consiste nell’osservare alcune fotografie.
Potete notare nella foto di sinistra che solo il centro della margherita (il soggetto) è a fuoco. La rimanente parte dell’immagine è volutamente sfuocata. Il piano focale è stato posto su di essa. Tutto ciò che sta davanti o dietro il soggetto è fuori fuoco, cioè sfuocato.
Con piano focale si intende un insieme di punti equidistanti dalla fotocamera che risultano essere a fuoco.
Se osserviamo invece la foto di destra notiamo che tutta l’immagine risulta essere a fuoco. Il piano focale è stato posto subito dopo il sasso grigio ma anche ciò che gli sta davanti e dietro risulta nitido.
Premesso che può esistere un solo piano focale per ogni fotografia, la profondità di campo è quell’area che si estende davanti e dietro il piano focale i cui elementi compresi appaiono nitidi, come se essi stessi fossero sul piano focale. In realtà gli elementi che appaiono nitidi ma che non stanno sul piano focale, non sono perfettamente a fuoco, ma la loro sfocatura è così impercettibile da essere trascurabile.
Detto questo, possiamo sfruttare questa proprietà delle lenti per dare risalto a un singolo elemento, sfuocando la restante parte dell’immagine, oppure realizzare uno scatto totalmente nitido.
Per quanto riguarda la fotografia paesaggistica, generalmente si tende a massimizzare la profondità di campo, ottenendo cioè una fotografia nitida in tutte le sue parti. Non si esclude però la possibilità di ridurre la profondità di campo per creare suggestivi effetti.
Come si controlla la profondità di campo
La profondità di campo è inversamente proporzionale all’apertura del diaframma: più il diaframma è aperto (es. f/2.8 – f/4), minore sarà la profondità di campo; più il diaframma è chiuso (es. f/16 – f/22), maggiore sarà la profondità di campo.
Se volete ottenere una foto totalmente nitida, posizionate il vostro piano focale tra l’elemento più vicino e l’elemento più distante e impostate un diaframma molto chiuso (es. f/16 o superiore). Salvo casi limite (distanza esagerata tra l’elemento in primo piano e lo sfondo), otterrete una fotografia totalmente nitida. Dovete però tenere in considerazione che chiudendo il diaframma a queste aperture, iltempo di scatto aumenta proporzionalmente, e in assenza di una buona illuminazione si rende indispensabile l’utilizzo di un treppiede per evitare il mosso.
About Marco Soscia
Marco è un fotografo ed esperto foto-ritoccatore con base a Roma, specializzato in fotografia pubblicitaria e reportage di eventi. Il suo sito personale è www.beho.it ed è il responabile articoli di www.photofactory.it